“Quattro dei cinque frammenti di Alara accolsero la Convergenza e la conseguente guerra in maniera differente, ma tutto sommato simile, affrontando l’incontro traumatico con culture aliene e la conseguente decisione di scendere in guerra per rispondere a sconfinamenti ed invasioni. Grixis osservò tutto questo…e, come sempre, intraprese una strada differente.” –Lyak, Tessisapere di Vithia
Salvezza ad ogni costo
Per secoli Grixis era stato un piano morente, nel quale il Vis, l’energia vitale, veniva costantemente riciclato e il confine tra vivo e morto era piuttosto labile e difficile da definire con certezza. Se i viventi non godevano di questa situazione e spendevano le loro giornate nel tentativo disperato di sopravvivere, è vero anche che i non morti e i vitali (coloro che non erano esattamente vivi, ma neppure esseri animati dalla necromanzia) non se la passavano tanto meglio. In un mondo popolato in maggioranza da creature non-morte, il Vis raccolto da cadaveri e non morti era appena sufficiente per prolungare la propria esistenza di qualche tempo, in un infinito circolo nel quale la stessa energia vitale veniva riciclata ancora e ancora e ancora, perdendo le sue proprietà originali ad ogni passaggio.
Poi venne la Convergenza e con essa il circolo vizioso si spezzò.
Sebbene l’energia vitale di molti degli abitanti di Esper risultasse soppressa dagli innesti di eterium, il profumo di vita emanato da quella fetta della popolazione del frammento delle sfingi che non era stata toccata dal Nobile Compito, fu vista dai grixiani come una risorsa, un miracolo piovuto dal nulla. Quando anche la frontiera con Jund si fu stabilizzata e l’odore di vita di quella terra così florida arrivò sulle ali dei venti vulcanici, nei cuori perlopiù putrefatti degli abitanti del Frammento Traditore cominciarono a rinascere sensazioni che da tempo non si percepivano più: la speranza e il sollievo di poter sfuggire all’estinzione.
La Piaga Grixiana
Se anche Bolas non avesse ordinato a Malfegor di riunire due eserciti per invadere Jund ed Esper, i grixiani sarebbero comunque partiti di propria spontanea volontà, pronti a tutto pur di mettere le grinfie su quelle terre che pullulavano di Vis. Si può dire che Grixis sia stato l’unico frammento a muovere guerra non per rispondere ad un’invasione, ma per il puro desiderio di razziare e raccogliere quanto più Vis possibile, saziando la fame dei suoi abitanti con una tale frenesia che in un certo senso può ricordare la Corsa al Carmot degli esperiti.
Nessuno, neppure i predatori di Jund, era preparato ad affrontare quella che di fatto potrebbe essere
considerata una vera e propria piaga. Vampiri, kathari, lich, umani e demoni non possedevano capacità superiori rispetto a draghi, sfingi, maghi o guerrieri, ma erano caratterizzati da una voracità ed una implacabilità tali da spaventare persino i più coraggiosi avversari.
Ruggiti, denti affilati, colori accesi, urla, minacce, magie mentali e preghiere non sortivano il minimo effetto sulle truppe di Grixis, così disperate da essere disposte a tutto pur di ottenere ciò che bramavano.
Persino i viventi umani, anziché fermarsi o fuggire di fronte ad un manipolo di guerrieri jundiani, preferivano combattere fino alla fine, sicuri che, almeno in questi nuovi mondi, i loro cadaveri avrebbero potuto riposare in pace, senza il rischio di rialzarsi come schiavi non morti.
Per i bantiani, la Piaga Grixiana sembrò sconfitta dopo la battaglia di Guglia Dorata, quando Malfegor venne ucciso da Elspeth e Rafiq, ma come un corpo non morto, l’esercito del demone continuò ad avanzare anche senza una testa a comandarlo. Naya divenne il nuovo parco giochi di necromanti e demoni, i quali trasformarono i divini behemoth in macchine d’assedio non morte e i loro adoratori in schiavi senza volontà; Bant soffrì la distruzione della capitale di Eos, il grande castello al confine con Naya e, seguendo gli schemi di Bolas, ogni frammento dovette presto fare i conti con una nuova, terribile minaccia proveniente dal Frammento Traditore: Thraximundar, Colui che tinge la terra di rosso.
Durante la Guerra e almeno in altre tre occasioni, l’arrivo di Thraximundar fu sempre anticipato dal ritrovamento di un ragazzino dai capelli neri, un sopravvissuto di Torchlight che ogni volta avvertiva le future vittime dell’imminenza delle loro morti. Fuggire da Thraximundar e dal suo esercito di vittime rianimate era impossibile, il pensiero di fermarlo semplicemente assurdo e folle.
Il guerriero leggendario si rivelò presto un altro tassello nel complesso piano di Bolas, un nemico ulteriore contro il quale gli eserciti dei frammenti avrebbero dovuto confrontarsi a colpi di magie.
Flebili speranze di normalità
A Guerra ormai inoltrata, quando la Piaga Grixiana imperversava per tutta Alara e il Maelstrom era ormai pronto per essere divorato da Bolas, alcuni di quegli individui che non si erano uniti alla frenesia iniziarono a ragionare su un nuovo modello di vita. Negli stessi giorni in cui si combatteva la Battaglia di Guglia Dorata, un Incurabile grixiano di nome Yidris fu spedito verso il Maelstrom da un gruppo di cavalieri bantiani e all’interno della tempesta di mana, la mutazione che da secoli affliggeva la sua razza si stabilizzò. Il corpo di Yidris smise di sviluppare zanne, tentacoli, pustole o fiamme a intervalli irregolari, ma le sue magie divennero più difficili da controllare ed assunsero le caratteristiche del Maelstrom.
Se la storia di Yidris potrebbe condurre alla guarigione degli Incurabili, anche quella della maga umana Kess apre ad un futuro migliore per Grixis. Kess, da sempre accumulatrice di Vis, approfittò del momento propizio per attingere alle nuove risorse di Grixis per dedicarsi alla pratica che da sempre aveva faticato a portare avanti: restaurare ciò che era stato.
Presumibilmente, Kess si unì ai seminatori solari migrati da Naya e ai Rinnegati di Vithia per creare un nuovo ecosistema, popolando le necropoli di nuova vita vegetale cresciuta grazie alle ricerche della maga e al contributo degli incantesimi dei nayani. I vithiani erano da sempre legati alle loro terre, avevano combattuto per secoli per uscire dall’ombra del tradimento di Sedris e per mantenere intatte le più antiche tradizioni del loro regno, coltivando la speranza di poterlo un giorno ricostruire e restaurare. Forse il Regno di Vithia che nascerà dopo la Guerra sarà differente da quello che Sedris consegnò ai demoni in cambio dell’immortalità, ma sarà sicuramente più preparato ad affrontare gli orrori di Grixis.
Fonti
Choices in the New Alara (ENG), link non disponibile
The first Days of the Conflux (ENG), link non disponibile
Gold Records (ENG)
Alara Unbroken
Guida per planeswalker ad Alara
Le carte dell’espansione Rinascita di Alara
È in arrivo Commander 2016 (ITA)
The Face of War (ENG)
La storia continua
Articolo precedente: Rievocando Alara #3 – La Guerra dei Frammenti raccontata attraverso le carte. Parte 4: Jund
La Saga Phyrexiana su Clepshydra: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La Congiunzione